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lunedì 25 giugno 2012

HAUMEA

Luogo: Haumea ( designazione provvisoria di (136108) 2003 EL61, ufficialmente 136108 Haumea)
Tempo: presente

La tempesta era cessata da qualche ora standard, il Cubewano coperto di ghiaccio e neve continuava la sua veloce rotazione nel sistema plutoniano, tutto pareva immobile.

Xodiac posò i suoi piedi a terra e cerco di orientarsi, anche i sistemi complessi della sua nave erano in balia delle forze gravimetriche generate dal planetoide, sarebbe stata una piacevole passeggiata.
Il suo casco generò una fascia di colore giallognolo per proteggere i suoi occhi dai riflessi bianchi della neve, impugnò la staffa di Saturno e cominciò a camminare usandola per sondare la profondità del terreno.

Il silenzio totale di quel luogo era spettrale, la zona rossa distava ancora diverse ore di viaggio, ma l'unico modo di accedervi era quello di raggiungerla camminando da una zona tranquilla, o meglio, più tranquilla.
Salì sulla collina di neve e guardò il ripetitivo panorama.


Non si accorse nemmeno di avere in pugno la sua arma, era concentrato sul cammino, sui sibili del vento e attendeva.
Attendeva, perchè sapeva che non sarebbe arrivato a destinazione con la facilità di una passeggiata, sapeva che qualcosa lo avrebbe rallentato.
Per quanto lui avesse studiato tutte le possibilità e le probabilità i Temporali avevano pur sempre un vantaggio, avevano sicuramente scrutato il tempo, avevano il vizio e la capacità di sondarlo e calcolare con precisione che cosa sarebbe successo, inoltre la cerchia superiore del concilio del tempo non si faceva scrupoli a pilotarne i fili, a modificarne il flusso.
Erano cosi' bravi a farlo che la sola cosa che facevano meglio era negare di farlo.
La sua mente tornò al passato, ai tempi semplici, quando decise di lasciare il suo pianeta natale ed unirsi ad un gruppo che sarebbe in seguito diventato leggenda.

Fu allora, proprio quando la sua mente era distratta da altri pensieri che sbucò dalla neve, veloce con un rumore fragoroso di ferraglia, il crepitio di energie temporali dalle bocche da fuoco dei suoi arti.
Un Caliber Dome, una macchina di morte dell'ordine, un drone creato per sterminare, armato con energie che non appartenevano di sicuro all'Ordine.

La neve sui suoi arti meccanici si vaporizzò all' istante quando il plasma temporale si raggrumò per divenire un solido proiettile cronale........



Continua.....


PS: Non avevo idea che creare delle foto dedicate fosse cosi' lungo e laborioso (e divertente).Ma l'idea di proporre i personaggi in luoghi estranei al comune e focalizzarli in un contesto spaziale mi affascinava.
ecco qui i miei primi lavori...seguiranno altri piu' complessi, questo mi è costato un po' di ore ed un bel pò di farina....
In settimana non sono stato benissimo, spero di aggiornare più frequentemente....








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